La margotta, impariamo come si fa.

La margotta è un altro metodo per moltiplicare piante che con un poco di esperienza, si può imparare per tranne vantaggio. Vediamo come si fa.

La margotta, parente stretta delle talea con la differenza che si effettua direttamente sulla pianta che si vuole moltiplicare, è un metodo di propagazione che richiede un poco di praticità, ma eseguibile dopo vari tentativi ed esperienza. Si esegue maggiormente su piante che faticano a radicare una volta separata la vegetazione, ma la tecnica è utilizzabile anche per alcuni frutteti, agrumi come limoni, mandarini, aranci, melograni e piante da interno e tropicali. Trattasi sempre di un metodo di riproduzione asessuata che consente di clonare la pianta madre, senza asportare parti di vegetazione. Anche se spesso da maggiori garanzie della talea, la margotta non è fattibile per ogni specie di pianta. E’ un metodo di moltiplicazione che garantisce più sicurezza, ma comunque richiede più tempo ad ottenere una radicazione. Proseguiamo con l’articolo.

Cosa significa fare una margotta.

Fare una margotta significa, scegliere la pianta da moltiplicare tramite questo metodo ed indurre un ramo ancora attaccato alla pianta madre a immettere nuove radici. Ovviamente ciò avviene soltanto se nelle giuste condizioni. Il ramo scelto e precedentemente inciso, una volta a contatto con del terriccio e una giusta umidità, darà luogo alla formazione di nuove radici e quindi otterremo una nuova pianta, già di notevoli dimensioni. Il periodo migliore per effettuare margotte è a primavera inoltrata, da aprile a fine maggio, mentre per le piante da interno si può fare tutto l’anno. Il ramo verrà successivamente separato dalla pianta madre e poi messo a dimora. Il consiglio è quello di scegliere comunque un ramo ingombrante ed eliminabile, in modo da non rovinare la forma e l’aspetto della pianta madre, alla fine del procedimento. Vediamo quindi nel prossimo paragrafo tutti i dettagli.

Come fare.

Si sceglie un ramo ed un punto, poco sotto a un nodo fogliare, ma non troppo vicino ad una diramazione. Con l’ausilio di un coltello da innesto precedentemente ben pulito, si esegue prima un’incisione circolare sulla corteccia per tutto il diametro del ramo. Successivamente se ne esegue un’altra identica pochi centimetri sopra e parallelamente all’incisione precedente (come nell’immagine sopra). Sempre con l’aiuto del coltellino da innesto, va rimossa delicatamente la corteccia nel mezzo delle due incisioni, lasciando così il legno liscio e fresco (nudo e verde). Rimuovere la patina ed i residui di corteccia se rimasti. Sulla parte nuda del ramo, spennellare della polvere radicante (ormone radicante) che stimolerà la radicazione.

Il passo successivo sarà quello di procurarci del materiale per creare un involucro ed avvolgere il ramo inciso, creando una specie di salsicciotto pieno di terra. Potrà esserci utile un telo scuro di plastica da giardinaggio o del materiale plastico adatto, trovabile in casa. Andremo ad avvolgere la margotta creando un manicotto o imbuto, legando momentaneamente il telo nella parte inferiore con della rafia. Dalla parte aperta (superiore) inseriamo un terriccio fine o torba mix a sabbia, riempendo l’involucro. Richiudere così anche la parte superiore sempre con la rafia, assicurandoci che la torba sia compatta ed aderisca bene all’incisione, e soprattutto che non fuoriesca dal salsicciotto. Prima di richiudere, meglio inumidire il terriccio, anzi vi consiglio di bagnare subito la torba e dopo inserirla nell’involucro. La margotta è completata! Ora l’unica accortezza sarà quella di bagnare con costanza la terra, aprendo e richiudendo per bene il manicotto. Il caldo primaverile ed un’umidità costante aiuteranno la radicazione, che solitamente avviene in 2/3 mesi, o poco più.

Distaccare la margotta dalla pianta madre.

La radicazione sarà il segno di successo della margotta. Ma prima di separarla dalla pianta madre, bisogna attendere la primavera successiva. Vediamo come fare.

Il taglio va effettuato pochi centimetri sotto l’incisione effettuata al principio della margotta. Le margotte separate, andranno subito messe a dimora in un vaso con del buon terriccio fine e costantemente umido. Per aiutare il buon sviluppo della nuova pianta, meglio sorreggere il fusto con un tutore e posizionare la margotta in un luogo luminoso, al riparo dal vento. Non appena anche il vaso si è riempito del nuovo apparto radicale, procedete a rinvasare la nuova pianta in un vaso più grande e definitivo o in piena terra.

Alcune piante così moltiplicabili.

E’ una tecnica molto usata sui limoni, melograni ed Olivi, ma anche per specie come avocado e mango, dove si notano ottime possibilità di riuscita. Ecco un elenco di piante migliori da riprodurre per margotta.

Pero – Ciliegio – Albicocco – Biancospino – Mandorlo – Melo – Camelia – Magnolia – Ficus – Rosa – Glicine – Rododendro – Edera.

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