Quando la stagione invernale è ai titoli di coda, il prato tornerà presto a risvegliarsi, vediamo quindi le cure di cui ha bisogno.
Un bel giardino deve vantare di un bel manto verde e curato per essere definito tale. Qual’è quindi il periodo migliore per iniziare a lavorare per questo obiettivo? A fine inverno, o meglio da fine febbraio alla metà di marzo, durante la fase di transazione tra la stagione invernale a quella primaverile. Questo è forse l’unico periodo in cui un prato esige alcune cure fondamentali prima del definitivo risveglio. Cosa dobbiamo fare? Vediamo nel seguente paragrafo le cure da dedicare al verde manto erboso.
Il risveglio del prato.

All’arrivo delle prime giornate di bel tempo, usciamo in giardino ad ispezionare il nostro manto erboso. In alcune zone soprattutto ombreggiate e con l’aggiunta del freddo, noteremo come la pioggia e l’acqua che ha ristagnato in alcuni punti, abbiano favorito la comparsa di muschio. Il muschio tende a soffocare l’erba, è bene quindi procedere alla rimozione. Va asportato con un prodotto antimuschio a base di solfato di ferro in genere acquistabile mescolato con del concime. Distribuite il prodotto in maniera uniforme verso sera o meglio ancora dopo una leggera pioggia. Dopo un paio di settimane noterete come il muschio secco e annerito, sarà facilmente asportabile con un rastrello o con il tosaerba dotato di raccoglitore.
Dopo la rimozione del muschio, siamo ormai verso la prima o seconda decade di marzo, ed è tempo dell’arieggiatura. Se possedete un piccolo giardino non più grande di 100 mq, potreste munirvi di quello manuale, un pò faticoso ma sicuramente meno costoso. E’ un attrezzo dotato di denti per tagliare la superficie e semplice da usare, facendolo scorrere avanti e indietro. Quando il tappeto erboso ha dimensioni superiori, consiglio di utilizzare un arieggiatore elettrico (come questo), altrimenti non finireste più!
Attenzione perché quando il terreno è piuttosto compatto, non basterà il lavoro dell’arieggiatura, bisognerà armarsi di forca e pazienza, ed ogni 10/20 cm spingere i denti della forca diritti nella terra. Muovete il manico avanti e indietro in modo da allargare i fori. Successivamente spargete in superficie un terriccio torboso misto a sabbia da far penetrare nei fori, aiutandosi delicatamente con un rastrello. Le radici godranno di questo lavoro ripagandovi con la formazione di cespi fitti e vigorosi. In caso di dislivelli a causa del calpestio, si potrà utilizzare lo stesso substrato per riportare in piano il terreno. L’arieggiatura di fine inverno del prato è assolutamente benefica anche per il giardino più in forma.
Concimazione e trasemina.
Con l’avvio del cambio della stagione alle porte e dopo i lavori sopra elencati, sarà necessaria una concimazione. In questo caso è bene scegliere concimi ricchi di azoto e con basse percentuali di fosforo, potassio e microelementi, quindi appositamente formulati per il manto erboso. Scegliete concimi per parto a lenta cessione e possibilmente ecologici come potrebbe essere la cornunghia, in modo che l’azoto verrà rilasciato lentamente e reso disponibile alle le radici per 2-4 mesi. Come sempre rispettate i dosaggi elencati dal produttore.
Aspettate! Dopo i lavori elencati sopra il prato risulta spelacchiato e con zone di erba secca? Sarà sicuramente necessaria una trasemina. Ciò significa che dopo l’arieggiatura, seminate alla volata sventagliando i semi con il tipico gesto del seminatore. Nulla vieta di scegliere lo stesso miscuglio del tappeto esistente, ma attenzione, perchè alcune essenze potrebbero soffrire il contrasto con quelle già radicate. Comunque una volta seminato ricoprite con un velo di sabbia e rullate per far aderire meglio i semi al terreno. Subito dopo annaffiare a pioggia e con temperature intorno ai 15 gradi, l’operazione va ripetuta frequentemente ma con irrigazione poco abbondanti. Quando il manto verde è pesantemente danneggiato, la soluzione migliore sarà il rifacimento totale del giardino. Ricordatevi sempre di guardare le previsioni meteo, in caso si prospettasse ancora freddo o gelo, rimandate le operazioni quando questo sia passato.