In questo articolo scopriamo un tipo di innesto che nella maggior parte dei casi presenta un’altissima percentuale di successo, l’innesto a gemma e le varianti.
La gamma di innesti che esistono e si possono utilizzare è veramente ampia, addirittura quasi 200 tipi. La verità è che non se ne possono applicare tutti e molti di questi negli anni sono decaduti e sostituiti con tecniche più semplici e produttive. Tecniche rivisitate che riescono ad ottenere i medesimi risultati semplificando il lavoro. Oggi in questo articolo andremo a vedere una tipologia di innesto molto semplice anche a livello amatoriale, ma che richiede comunque una buona conoscenza del giardinaggio: l’innesto a gemma e le varianti. Per varianti si intendono i diversi tipi di innesto a gemma utilizzabili anche nel nostro giardino qualora ce ne fosse bisogno, ma anche solo per provare ed imparare. A questo punto non ci resta che proseguire l’articolo per scoprire di più.
L’innesto a gemma.

Questo tipo di innesto è un metodo ampiamente utilizzato a livello amatoriale, tra i più semplici che lascia ampie possibilità di riuscita in tutte le sue forme. Utilizzabile su rose, alberi da frutto ed arbusti è detto anche innesto a scudetto (scudo) o occhio per la forma che richiama. Solitamente viene applicato sui colletti di giovani piante o comunque sempre piuttosto in basso. L’innesto a gemma viene effettuato durante l’arco del periodo vegetativo e si distingue in due modi. A gemma vegetante quando lo si fa da marzo e nel momento in cui le gemme del portainnesto sono in fase vegetativa; oppure dormiente quando lo si effettua da luglio a settembre, periodo nel quale le gemme entrano a riposo sino alla primavera successiva. Non di rado questo tipo di innesto è effettuabile anche sulle branche di esemplari non giovani. In tal caso torna utile per infoltire i rami e quindi la chioma.
L’innesto a gemma, detto anche a scudo, ad occhio od o a T si pratica in questo modo. Le gemme vanno prelevate da rami appunto ricchi di gemme, dalla parte mediana del ramo dove queste sono più vigorose. Meglio se leggermente in rilievo rispetto al ramo portante e preferibilmente rivolte verso l’alto. Le gemme si devono prelevare effettuando un taglio longitudinale; in pratica si deve staccare una porzione del ramo contente la gemma che richiami la forma di uno scudo o di un occhio come detto precedentemente e puoi vedere nell’immagine sotto. Trasferendoci sul portainnesto, si cerca un punto su cui innestare la gemma, in prossimità del colletto o molto in basso. E’ bene che questa area sia priva di speroni o malattie e particolarmente liscia.
Con un coltello da innesto che puoi vedere qui, si esegue un primo taglio verticale di 3/5 cm più o meno e profondo quanto basta per staccare lo spessore della corteccia, ma senza incidere il giovane ramo sotto di essa. Nella parte superiore del taglio verticale ne effettuiamo un secondo in senso orizzontale per 1,5/3 cm ottenendo così un’incisione a forma di T. Con la parte priva di filo del coltello, sollevare i lembi della corteccia precedentemente incisa che essendo tenera non opporrà resistenza. Infine prendi e prepara lo scudo o gemma da innestare incastrandola all’interno della T rispettando la giusta polarità e con la punta verso il basso. Richiudi i lembi della corteccia saldando l’innesto, ma senza coprire l’occhio con le apposite fascette elastiche.
Le varianti: a zufolo e a pezza.

Le varianti dell’innesto a gemma sono meno conosciute ed eseguite, soprattutto a livello amatoriale, ma data la semplicità di esecuzione ci sembra giusto riportarli e magari perchè no, provarli. Vediamo come si fa.
L’innesto a pezza è una forma di innesto a gemma praticabile su piante da frutto con corteccia molto tenace e ben formata come il noce, oppure sulle tropicali come ad esempio cachi e nespolo del Giappone. Per questo tipo d’innesto dovreste servirvi di un particolare tipo di coltello: il coltello a doppia lama. Praticamente si dovrà asportare una “pezza” di corteccia quadrata o rettangolare dal tronco del soggetto e sostituirla con un’altra della stessa superficie contenete la gemma da innestare. Si applicano sostanzialmente due tagli verticali e due orizzontali unendo le due tipologie di taglio, fondi al punto di superare lo spessore della corteccia. Togliendo la pezza tagliata dovrà rimanere visibile soltanto l’alburno. Con lo stesso coltello, rifilare la pezza contenente la gemma, innestandola sul soggetto mantenendo la giusta polarità e facendo in modo che i lati ed il tassello di essa siano ben a contatto con il soggetto. Successivamente si lega il tutto con i soliti nastri elastici ed una volta che la gemma inizierà a germogliare, si potrà recidere il soggetto.
Per l’innesto a zufolo il procedimento come potete vedere nell’immagine, è molto simile al precedente, solamente la zona scortecciata sarà più ampia. Si perticano quindi due tagli orizzontali, paralleli incidendo quasi tutta, ma non tutta la circonferenza del tronco. Poi si uniscono i due tagli orizzontali con due verticali rimuovendo così lo zufolo. Eseguire la medesima operazione sul tronco del soggetto contenente la gemma da innestare. Il cilindro dev’essere alto non più di 2,5/3 cm. Anche qui è molto importate che i contorni si tocchino perfettamente; concludere quindi legando il tutto.