Arieggiatura del prato, ecco come farlo a primavera

Hai un bellissimo prato verde e tieni tanto al tuo giardino? Probabilmente stai pensando di praticare l’arieggiatura ma non sai da dove partire e cosa significhi. In questo articolo affronteremo proprio questo argomento in modo comprensibile.

Marzo è il mese di transizione tra l’inverno e la primavera. E’ un mese che nonostante tutto nasconde qualche sorpresa fredda ed è bene che da nord a sud, prima di iniziare a lavorare il giardino bisogna fare attenzione ed attendere che la temperatura si stabilizzi o per lo meno non scenda vicina allo 0 nella notte. Il prato è sicuramente il biglietto da visita di ogni abitazione e tutti noi lo desideriamo verde, pulito e soprattutto vivo. Un giardino giallo è sintomo di scarsa manutenzione e di cattiva salute dell’erba. Un prato trascurato manifesta segnali evidenti e un’operazione che a volte vien per sbaglio saltata è proprio l’ariaggiatura, da considerarsi molto importante sopratutto per alcuni giardini! Se ti stai domandando cosa significhi e come si arieggia il prato, oggi parleremo proprio di questo.

Perche arieggiare il prato?

L’arieggiatura del prato serve inanzitutto ad esportare il feltro che si forma sul manto erboso. Il feltro è un cumulo di materiale organico come foglie, detriti vegetali, resti di sfalci e radici, che in piccole quantità (uno strato di 3/4 millimetri) funzionano da pacciamatura, con un’effetto positivo sul prato. Oltre invece diventa una barriera insidiosa per la bellezza e la salute dell’erba. 

  • Un feltro che si accumula sul terreno e non riesce a decomporsi infatti provoca:
  • Una barriera contro la luce, l’ossigeno e dell’acqua che invece tende a ristagnare; 
  • Fa crescere l’erba in altezza in cerca di luce;
  • Impedisce una buona concimazione e il successo nella risemina.

Rende meno efficiente l’irrigazione, penetra meno luce, meno sostanze nutritive al terreno ed il manto erboso diventa vulnerabile a malattie e meno resistente alle condizioni stressanti sia estive che quelli invernali.

Quindi arieggiare un giardino significa andar a togliere il feltro dal prato restituendo ossigeno e luce al manto erboso in modo che l’erba svolga correttamente la fotosintesi, consentendo un migliore assorbimento delle sostanze nutritive e dell’acqua. A secondo del terreno e dell’età del prato, si può procedere con un’arieggiatura leggera che va ad eliminare e scalfire il feltro ed il terreno in superficie “sfeltratura”. Invece qualora ce ne fosse bisogno, per prati che non arieggiati da tempo e con qualche anno alle spalle, si procede con un’azione più energica “verticuttatura e scarificatura” andando a incidere il terreno con le lame, entrando a qualche millimetro o centimetro di profondità. In questo modo si scompatta il terreno facilitando ancor più la circolazione di ossigeno, acqua e nutrienti. Oltre al feltro l’arieggiuatura serve ad eliminare anche il muschio che cresce nelle zone d’ombra, altro nemico dell’erba.

Come fare?

Prima di tutto bisogna avere l’attrezzo principale: l’arrieggiatore. Ce ne sono tantissimi in commercio, solitamente è simile a un tagliaerba (elettrico) con delle lame regolabili per scalfire il terreno. Il lavoro di arieggiatura si effettua dal secondo al terzo anno di vita del prato, ed i periodi, secondo al tipo di erba, sono i seguenti :

Primavera quindi (marzo-febbraio) per le macroterme, un tipo di erba più affine al periodo estivo

Fine estate (settembre-ottobre) per le microterme, un tipo di erba più affine al freddo e all’umidità.

L’importante è che non faccia né troppo caldo, né troppo freddo, dando il tempo al prato di ricrescere. Ma quanto spesso arieggiarlo? Il tutto anche qui dipende dalle caratteristiche del terreno e dall’uso che si fa del giardino. Se argilloso, il terreno tende a compattarsi, quindi sarebbe meglio arieggiare il prato almeno una volta all’anno. Se sabbioso, l’operazione potrà essere eseguita ad anni alterni. Poi come detto precedentemente, bisognerà vedere anche quanto il nostro giardino lo si utilizzi, sottoponendo l’erba a frequente calpestio.

Veniamo alla pratica, come eseguire l’arieggiatura?

Molto semplice! Prima di tutto taglia il prato molto basso e raccogli lo sfalcio. Eseguire l’arieggiatura quando il terreno è umido facilita e velocizza il lavoro, ed a febbraio/marzo non è difficile trovarlo così. Se l’arieggiatura del tuo prato è stata trascurata per degli anni, meglio eseguirla energicamente ripetendola per due volte, con la seconda passata perpendicolare alla prima. Utilizza un arieggiatore dotato di un sacco di raccolta, altrimenti dovrai raccogliere il feltro smosso con un rastrello. Finito il lavoro più duro, concima il terreno con un concime sopratutto ricco di azoto, che servirà a fare riprendere il prato dallo stress da taglio e dall’arieggiatura in modo veloce. Ora se hai buchi dove l’erba è mancante, puoi lavorare leggermente il punto con una zappa ed effettuare una risemina.

Adesso non ti resta che mantenere il prato pulito e curato, in modo da preservarlo dal feltro eccessivo. Evita che si accumulino foglie morte in autunno, raccogli l’erba del tagliaerba se non dotato di sacco, mantieni pulito il prato a primavera con le dovute attenzioni e lavori.

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